In una terra così difficile ma al contempo meravigliosa, ArPePe costituisce un vero baluardo del Nebbiolo, qui chiamato “Chiavennasca“, riuscendo a rappresentare perfettamente la Valtellina attraverso i suoi vini.
Isabella, che insieme ai suoi fratelli Emanuele e Guido, accudisce le viti nelle zone di Sassella, Grumello e Inferno, ci guida tra i terrazzamenti in una giornata di vendemmia.
Un momento che costituisce il culmine di un lavoro incessante in vigna che può arrivare anche a 1500 ore per ettaro l’anno e che prevede lavorazioni fatte completamente a mano.
Sotto un Sole che riscalda e un cielo assolutamente azzurro, la raccolta del “Nebbiolo delle Alpi” prosegue imperterrito, rigorosamente a mano e in piccole ceste, al fine di trattare con cura i singoli grappoli che vengono immediatamente condotti nella vicina cantina.
Qui, tra tini, botti grandi, e vasche di acciaio o cemento, il concetto fondamentale è il tempo: non si può avere fretta se si vuole che ogni elemento, ogni prezioso ingrediente, consenta di ottenere un vino equilibrato, corposo e capace di trasmettere i profumi peculiari di questa terra, facendone innamorare ogni persona che abbia la fortuna di assaggiarlo.
In una terra così difficile ma al contempo meravigliosa, ArPePe costituisce un vero baluardo del Nebbiolo, qui chiamato “Chiavennasca“, riuscendo a rappresentare perfettamente la Valtellina attraverso i suoi vini.
Isabella, che insieme ai suoi fratelli Emanuele e Guido, accudisce le viti nelle zone di Sassella, Grumello e Inferno, ci guida tra i terrazzamenti in una giornata di vendemmia.
Un momento che costituisce il culmine di un lavoro incessante in vigna che può arrivare anche a 1500 ore per ettaro l’anno e che prevede lavorazioni fatte completamente a mano.
Sotto un Sole che riscalda e un cielo assolutamente azzurro, la raccolta del “Nebbiolo delle Alpi” prosegue imperterrito, rigorosamente a mano e in piccole ceste, al fine di trattare con cura i singoli grappoli che vengono immediatamente condotti nella vicina cantina.
Qui, tra tini, botti grandi, e vasche di acciaio o cemento, il concetto fondamentale è il tempo: non si può avere fretta se si vuole che ogni elemento, ogni prezioso ingrediente, consenta di ottenere un vino equilibrato, corposo e capace di trasmettere i profumi peculiari di questa terra, facendone innamorare ogni persona che abbia la fortuna di assaggiarlo.